Per fonti energetiche rinnovabili si intendono quelle sorgenti energetiche in grado di rigenerarsi con la stessa cinetica con le quali vengono consumate e che sono considerabili inesauribili se contestualizzate alla scala temporale umana.
Sole, acqua e vento rappresentano le fonti più comuni. In tutti i casi sono considerabili pulite in quanto non associate all'emissione di gas clima alteranti.
La vera difficoltà nell'utilizzo di queste fonti alternative risiede nel fattore di contemporaneità tra produzione e utilizzo, nel trasporto e nello stoccaggio dell'energia prodotta e non contestualmente utilizzate.
Per questa ragione le soluzioni impiantistiche sono le più diverse e abbinano soluzioni convenzionali ad altre di nuova generazione.
L'Italia si presta bene all'utilizzo della radiazione solare che varia tra Nord e Sud tra 1200 e 1750 kWh/m2 anno. In ogni caso è maggiore del fabbisogno procapite per acqua calda sanitaria.
I collettori solari producono trasformano la radiazione solare in acqua calda utilizzabile sia per riscaldamento (rendimento circa 20%) che per acqua calda sanitaria (rendimento mediamente un po' superiore al 50%).
A seconda dei casi gli impianti possono essere più o meno complessi a partire da quelli a circolazione naturale posti solitamente in posizioni assolate sui tetti o terrazzi delle abitazioni o, in alternativa, a circolazione forzata, integrati a impianti convenzionali mediante l'utilizzo di bollitori e centraline di controllo. Il prezzo normalmente è contenuto e viene ammortizzato, in funzione dell'utilizzo in pochi anni.
Il fotovoltaico negli ultimi anni è stato pubblicizzato e si è molto diffuso. Sicuramente rappresenta una sorgente rinnovabile di energia elettrica.
Conti alla mano però, un impianto da 3kWp, parzialmente integrato, installato in pianura padana, può avere un costo indicativo di circa 20-21.000 euro e si ammortizza in circa 10 anni con il contributo "conto energia" e in circa 20-25 senza il contributo. Considerando che la vita di massima produzione elettrica di un pannello è prossima a trenta anni, si comprende come il contributo sia assolutamente necessario per dare un senso all'investimento. Il mercato si suddivide tra fautori e non del fotovoltaico. In generale si può dire che i finanziamenti hanno un senso per spingere la coscienza comune verso l'utilizzo di fonti rinnovabili ma che gli abusi e le speculazioni diventano poi un male per la collettività.
Infine è bene accennare a soluzioni impiantistiche particolarmente performanti grazie all'utilizzo abbinato di pompe di calore alle sorgenti rinnovabili e all'impiantistica tradizionale.
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